Chris Hemsworth su Vanity Fair

Se questo post fosse una partita di calcio la Cicala Sara troverebbe la sua rete violata al primo minuto. In casa. Con papera del portiere. Colpa di Chris Hemsworth.

Sara 0 – Vanity Fair 1

La Cicala Sara fa sempre la dura, poi succede che un giornale mette Chris in copertina e lei, appena può, va in edicola e se lo compra. Lei che analizza sempre le mosse di mercato, che cerca di non farsi fregare da nessuno. È propaganda. È commercio. Lo fanno per vendere. Lo fanno per portare acqua al proprio mulino. Lo pensa e intanto ricorda di quando faticava sulla carta, sui documenti antichi e lì cercava il non detto, quello che gli autori celavano o cercavano di celare. Pensava alle strategie politiche e militari. Era una storica in erba, e a lei si chiedeva soprattutto una cosa: lo spirito critico.

Ma poi è arrivato l’amore, la passione. E nulla è stato più come prima. È arrivato Chris, e si è fatto mettere sulla copertina di una rivista femminile che tra l’altro non costa neanche troppo. 1,80 euro si possono spendere per guardare il bel Chris desiderato. Come no. Sulla carta Chris pare quasi più reale che attraverso lo schermo.

Il match si complica. Subito in svantaggio, sarà difficile raggiungere l’avversario.

 

Sara 1 – Vanity Fair 1

Ma nulla è impossibile per una Cicala e così Sara pareggia, con un gol in contropiede. Qualcosa di bellissimo, tipo del Maradona dei bei tempi. Tipo che corre col vento tra i capelli e i cori dei suoi tifosi (Claudia) un tutt’uno armonico con la sua corsa da gazzella.

Maradona cicale chic Chris Hemsworth

Scattante come una Cicala

Goal. Vanity Fair viene colpita, ma per sua colpa: Chris Hemsworth in copertina con gattino è proprio scorretto.

Allora, lo sappiamo che i gattini acchiappano. Che a molte delle fan di Chris piacciono due cose, quasi esclusivamente: Chris e i gattini. Che il gattino è l’essere più condiviso sui social. Che qualsiasi cosa un gattino faccia diventa subito notizia con pretese di interesse universale. Che i gattini sono proprio carini carini. Che nessuno, nessuno mai si permette di insinuare qualcosa su un gattino. Perché è carino. I gattini fanno tenerezza e un gattino vicino a un Chris Hemsworth è idillio puro per la femmina media. Ma veramente Vanity, non hai qualcosa di meglio, di meno semplice e di più spiccatamente fine? Qualcosa che non faccia subito pensare a una malfidata Cicala che ci stai marciando, che ti piace vincere facile?

No. E ti becchi il pareggio prima della mezz’ora.

Nulla o quasi fino all’intervallo

chris hemsworth vanity fair 6

Chris con gattino.

Vanity incassa. La Cicala Sara li costringe nella loro metà campo fino al 45’. Li pressa sulla copertina ma è complicato, il bell’australiano ruba la scena e distrae dalla seconda vita di Katie Holmes. Ancora Katie? Noi ci eravamo fermati a Dawson’s Creek più o meno o meglio, forse già ci aveva stufato. Subito sotto ci viene annunciata l’intervista di Enza Sampò, che ci parla di Umberto Eco. Uno sprazzo di cultura, pensa la Cicala. E poi subito sotto appare una faccenda di proposte indecenti per bocca di Salvatore Esposito, attore della fortunata serie Gomorra. Ma la copertina è pregna, Sara ha il suo bel da fare. È una difesa serrata quella di Vanity Fair, impenetrabile. Sara arranca e sul lato destro legge di tragedie:  il ricordo di Chernobyl, 30 anni dopo, e lo spaventoso annuncio che 80 belve dell’Isis sono tra noi.

Ma insomma Vanity, mi fai vedere i gattini, mi nomini Eco e poi ci spaventi così? Alla faccia dell’allarmismo! Alla faccia della discrezione, continuo a pensare che vincere facile sia il tuo mantra!

 

Secondo tempo: le due squadre si scrutano (e Sara scruta Chris Hemsworth)

Vanity Fair è forte. È una di quelle squadre temute da tutti, che sanno come mettere in difficoltà l’avversario. La Cicala Sara non è una sprovveduta, ma quando apre la rivista per leggere l’intervista è in seria difficoltà.

chris hemsworth vanity fair1

Gattini. Ancora gattini aprono le pagine riservate all’articolo su Chris Hemsworth.  Chris è sul letto, con alle spalle una coperta (un copriletto, cuscini? Boh) a fantasia di renne. Le renne. (Vi ricordate le renne del maglione del Darcy di Bridget Jones. Beh, parentesi chiusa, volevo solo dirlo per farvi capire quale memoria di ferro posseggo.) Chris posato su un letto è quanto di più fantastico ci si può immaginare. Ma il gattino no, e dai. Un gattino che sembra pure non gradire le sue carezze, per di più. Gattino ingrato. Chris se la ride però, e guarda alla sinistra del fotografo, molto lontano dall’obiettivo, lasciandoci intendere che lì ci sia chissà cosa di interessante e divertente. Sì, divertente, perché ride di una risata compiaciuta. E il gatto sembra non gradire, mentre un suo amichetto, sfocato in primo piano, se ne va altrove. Chris, mi sa che i gattini non ti amano. Ma giustamente. Bisogna un attimo farla finita di usarli in modo becero, scorretto. Che tanto dai, le femmine ti guardano pure se non ti accompagni a quei graziosi e scostanti felini. Ma vallo a spiegare a giornalisti e esperti di comunicazione e stampa. Gattini all over the world.

Il primo quarto d’ora del match passa così, con un assalto alla porta di Sara. Che però non cede, si difende.  Prova a fare capolino, ma il tentativo di contropiede si scontra con un primo piano e la nostra paladina quasi stagna, nel ceruleo degli occhi del dio Thor. Diamine.

chris hemsworth vanity fair 2

Brutta storia.

Sfoglia ancora.

Sara 2 – Vanity Fair 1

Sara in vantaggio! Buca la rete avversaria! Corre verso la vittoria! Vanity Fair fa le prove di capitolazione sotto i suoi stessi colpi, ossia un clamoroso buco nella difesa: una foto di Chris Hemsworth conciato da squalo.

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Mah.

Ora va bene i gattini, che sono scorretti e, se vogliamo, un po’ banali. Però se ne capisce esattamente la funzione, il motivo che porta a voler compiacere un certo tipo di pubblico, il voler aggiungere tenerezza a tanta virilità e testosterone. Ma lo squalo? È aggressivo? Ironico? Fate come vi pare, ma Sara supera di misura Vanity Fair e siamo appena all’inizio del secondo tempo.

Sara 2 – Vanity Fair 2

La nostra non fa in tempo neanche ad esultare che sbem! arriva il pareggio avversario. Si apprestava a leggere l’intervista, la sfortunata. Tre pagine di parole firmate Lili Anolik,  intervallate da pubblicità. Patrizia Pepe. Ok, va bene. Una pagina. Poi gioielli Pandora. Sì, Pandora, il punto debole delle Cicale. E non una, ma due pagine. La prima: anelli Pandora piuttosto floreali, molti dei quali viola. La seconda:  anelli, collanina. Sara si ripiazza in difesa, intimorita, e inizia a leggere.

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Crudeltà. Cattiveria. Scorrettezza.

L’intervista non è male e vive dello scenario da far invidia: la giornalista è in un ristorante di Malibu, a pranzo con Chris Hemsworth. Ne decanta la bellezza, ci dice che dal vivo è uguale a come lo si vede in foto o sullo schermo, e ci consiglia di provare per credere. Facile per te, ragazza, la tua spiritosaggine ( se di questo si tratta, come spero) non è che ci entusiasmi più di tanto. Ma ti lasciamo fare.

Continua Lili, parlandoci del sorriso assassino di Chris e di come anche le cameriere “tipiche ragazze di Los Angeles, smaliziate” vi soccombano. E certo, perché Lili le conosce così bene dopo che le ha viste portare un piatto per dieci secondi. Ma lasciamo stare anche questo.

Ci parla della nuova passione di Chris, la moto, e di come “con l’impegno di un boy scout secchione” si sia allenato metodicamente nel giardino di casa per prepararsi all’esame di guida. Lili, ancora a giudicare.  Il boy scout, la ragazza smaliziata. Dai su, non farci quella che ancora ce l’ha con i personaggi fissi delle superiori. E su! Ma torniamo al nostro Chris, io me lo immagino proprio mentre con il gesso traccia il percorso che dovrà fare con la moto. E poi penso a Tom Hiddleston e ai commenti che sicuramente avrà fatto.

Ma l’intervista va avanti, proprio mentre penso ai due amiconi. Si parla dei fratelli attori, dell’inizio della carriera, tutto con una certa freschezza nella scrittura. Mr. Chris Hemsworth ne esce fuori come un umano che non si prende troppo sul serio e che riconosce di aver subito molto la pressione durante le riprese del film Thor, suo fiore all’occhiello.

“Dal vivo è solare, rilassato, garbato e senza pretese” e dice di essere migrato in Australia, di nuovo, per sfuggire all’immersione totale nel lavoro e che in tutto quello che vi è legato che si rischia restando ad Hollywood. Chris, quanto ti amiamo e quanto invidiamo Lili, che secondo me, dopo quest’intervista, è più innamorata di noi.

 

Ah, la partita è finita 2 a 2. Ultimi venti minuti piuttosto noiosi. Il risultato non accontenta nessuno.

Sara

2 Commenti

  1. daniela 1 Maggio 2016
    • Cicale Chic 1 Maggio 2016

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