Ebbene sì, l’abbiamo fatto. Sempre in collaborazione con gli amici di Bim Bum Bam, siamo tornate con un nuovo fantacast con protagonista lei, Candy, la vedova nera degli Anime, fonte inesauribile di traumi infantili per tutti voi, lettori che gentilmente ci leggete. Candy, prima maestra di vita di noi bambini. Dico davvero, che pensate. Ecco la lista di quello che la dolce e riccioluta orfanella ha insegnato, almeno a noi Cicale:
- Gli stivali alti fino al ginocchio sono adorabili. Candy li portava sempre in varie versioni – rossi nell’infanzia, bianchi alla scuola privata e quando diventa infermiera. Claudia ne era così innamorata da supplicare la mamma di lasciarle indossare i suoi stivaletti di gomma rossi come quelli di Candy anche se non stava piovendo. Risposta, un categorico no. Ma l’amore per lo stivale è rimasto, sebbene adesso la Cicala preferisca di gran lunga pellame vario per le sue scarpine
- Non è vero che l’amore vince su tutto. Quando credi che la vita inizi a sorriderti e pensi di aver trovato l’amore della tua vita (Anthony), la Nera Signora è dietro l’angolo, pronta a portartelo via ghignando. Facendotelo morire per una banale caduta da cavallo. Oh, cari lettori, che trauma immenso per la baby Cicala Claudia che fu, la morte di Anthony! Punto primo, non credeva che nei cartoni il principe azzurro potesse schiattare così. Punto secondo, da lì sono iniziati lo scetticismo che caratterizza Claudia tutt’ora e la tendenza a far morire/soffrire tutti i suoi personaggi. Certo, come tutte anche lei si era infatuata del Jim Morrison de’ noantri, il bel tenebroso Terence. Ma Anthony resta Anthony, non c’è niente da fare.
- Il Male esiste. Il Male inteso come puro, bieco desiderio di arrecare danno a qualcuno non per un motivo specifico, ma perché sei tu in quanto tale. Mai famiglia fu più perfida e infame di quella dei terribili Legan.
Candy: la trama
La piccola Candy cresce in un orfanotrofio, così come la sua amica Annie. L’esordio della storia, con due povere bambine chiuse nella “Casa di Pony”, centro religioso gestito da suore, lascia intendere già le mille peripezie e sfortune nelle quali verranno coinvolte le poverine. I più ottimisti potrebbero pensare che sia già abbastanza, passare un’infanzia così, e invece no, è dopo che viene il bello, o il meglio.
Il primo terribile evento è l’adozione di Annie da parte della famiglia Brighton. La sistemazione di Annie farebbe sospirare i più e farli gioire per il suo futuro, ma purtroppo non è così; l’adozione causa solo tanta frustrazione e solitudine nella povera Candy. Unica vera consolazione è un misterioso giovane biondo che suona la cornamusa in kilt, sulla collina lì all’orfanotrofio. Il giovane dall’inconfondibile armamentario scozzese sarà una fissa costante.
Attenzione però, non tutto il male viene per nuocere, un’adozione tira l’altra e ecco che, a breve distanza, anche Candy viene adottata. Che bello, la bimba ha finalmente una famiglia, e sono pure ricchi, chissà quante delizie e opportunità potranno offrirle… e no! I Legan, la famiglia adottiva, sono antipatici e diabolici, oltre a praticare usi e costumi aristocratici sconosciuti alla piccola. Candy non si adatta e così, i bravi risoluti americani di alto bordo, ne fanno la loro cameriera e, peggio dei peggiori schiavisti nel periodo peggiore dello schiavismo, la fanno alloggiare nella stalla.
Grazie ai simpatici Legan, Candy conosce gli Andrew – il ramo figo dei Legan. Di questa famiglia fa parte Anthony. Facciamola breve, i due si innamorano perdutamente. A fermare questa passione puerile ma solida come le rocce delle catene montuose millenarie arriva la morte. Anthony, durante l’elegante pratica della caccia alla volpe, cade da cavallo e muore.
Neanche a dirlo, Candy cade nella disperazione e per migliorare la situazione torna dalle suore. L’invisibile zio William, capofamiglia degli Andrew, non può sopportare tutto ciò e allora la manda a studiare in una di quelle scuole strafighe in maniera assoluta a Londra. Ma proprio che la fa prendere da un emissario, la carica sul piroscafo e le fa capire che deve andarsi a fare una cultura in Europa, che ormai è una Andrew mica petecchie.
In quella scuola che gli orfanelli della provincia americana neanche si sognano, perché non sanno che ne esistono di simili, Candy sapete chi incontra? Annie.
La vecchia amica inizialmente fa finta di non conoscerla, ma poi cederà, non potendo fare veramente a meno di quel legame indissolubile che le lega dal tempo delle suore. A scuola Candy fa amicizia con Patty e si innamora di Terence, che aveva già adocchiato durante il viaggio.
Anche a Londra ne capitano di tutti i colori: la storia d’amore con Terence ha più ostacoli della corsa a ostacoli alle olimpiadi e le vecchie serpi del nuovo continente continuano a perseguitarla anche ora che ha attraversato l’oceano. Tanto per dirne una, quella strega di Iriza riesce pure a farla espellere dalla scuola.
Ma la nostra Candy mica è una così, è una che si sporca le mani, e così, quando torna in patria, decide di diventare infermiera visti i rumors sulla guerra imminente. Qui la nostra dimostra una spiccata sbadataggine e, nonostante l’incapacità manifesta, riesce a diplomarsi. Dato che Candy è sfortunata ma non scema, lascia che a partire per la Grande Guerra sia l’irreprensibile e ligia Flanny, compagna di corso, rimanendo in patria.
Praticherà a Chicago, dove però tutta quella tranquillità puzza di marcio. Infatti a breve si fa vivo Terence, che è diventato un attore e perciò deve subito farsi bello invitandola a un suo spettacolo a New York. Candy non sta nella pelle, e gli spettatori pure: dai che è la volta buona che finisce la tragedia. E invece no, Terence vive con Susanna, anch’ella attrice, rimasta invalida per salvargli la vita sulla scena. Terence, invece di un bel grazie, di una ricompensa pecuniaria, si ricorda che questa è anche tremendamente cotta di lui e così decide di farla felice andandoci a vivere. Della serie costruiamo relazioni su basi solide.
Susanna tenta il suicidio, sentendosi di troppo tra i due, ma Candy – infinitamente buona e soprattutto convincente – la fa desistere e se ne va.
In tutto ciò Neal, del clan Legan, che finora era stato un corollario della famiglia, si innamora di Candy, quasi fulmine a ciel sereno. La sorella Iriza, come al suo solito, fa due chiamate e ottenendo l’espulsione Candy da tutti gli ospedali. Sempre molto simpatica, ma soprattutto i sindacati dov’erano? Ma passiamo oltre.
A insaputa di Candy zio William sta combinato il di lei matrimonio con Neal. La ragazza va su tutte le furie, lo dice allo zio che… si rivela essere Albert, grande amico di una vita, sempre al suo fianco. Nel finale la fanciulla si trova nella Casa di Pony e come anni prima sente una cornamusa. Si girà e chi vede? Chi è il misterioso uomo con la cornamusa? Quel burlone di Albert. Di nuovo.
Si metteranno insieme? Non si metteranno insieme? Terence lascerà Susanna e tornerà da lei? Candy rimarrà zitella? Le autrici, in uno dei finali più infami di sempre, non ci dicono assolutamente nulla su quale possa essere il destino della nostra orfanella preferita. E dire che noi Cicale siamo personcine ragionevoli: ci piacciono le conclusioni ambigue, i finali aperti e indefiniti. Ma così è stato troppo.
Negli Anni Ottanta dovettero pensarla così anche gli addetti ai lavori nostrani che, temendo la sommossa popolare che sarebbe potuta derivare dal presentare il finale così com’era, doppiarono ad hoc l’ultima puntata inserendo, a memoria, pure un paio di scene posticce che facevano intuire che sì, Terence, il bel tenebroso che ha rovinato almeno due generazioni di ragazze, sarebbe tornato da Candy. E invece no.
I personaggi:
Come al solito, le vostre Cicale hanno pensato in grande, sempre sognando quella villa con piscina sulle dolci colline intorno a L.A. o, in mancanza della stessa, la discreta dimora degli Andrew.
Candy Andrew – Imogen Poots
Candy è poesia, Candy è fantasia… così cantavano gli autori della prima sigla della nostra orfanella preferita. Nasino all’insù, frangetta d’ordinanza, due fiocchi in tinta sui capelli ricci, adorabili stivaletti e un sorriso contagioso e aperto. L’attrice inglese, vista tra gli altri in Need for speed e V per Vendetta, ha tutte le caratteristiche per interpretare la sfortunatissima Candy.
Anthony – Tom Hiddleston
Che volete, ogni regista ha la sua musa, e le Cicale trovano casualmente Tom adatto anche a questa parte (l’avevamo già indicato come perfetto Onijima, ricordate?)
Ma vediamo perché il nostro inglese preferito ci pare così adatto. Anthony è un bravo ragazzo. È gentile, adora i giardini e le rose e va a cavallo, e proprio a cavallo incontrerà il suo tragico quanto prematuro destino.
I lineamenti eleganti di Tom ci paiono adeguati ad interpretare Anthony; in più i personaggi interpretati da Hiddleston nei suoi film, come il giovane Andrew, hanno uno sfortunato rapporto con i cavalli. Se Anthony ci lasciava cadendo rovinosamente dal suo bianco destriero, il capitano Nicholls di Warhorse andava incontro ad un altrettanto triste fine, e che dire di Loki che, nel mito, si trova a dover dirimere con l’impetuoso Svadilferi vessanti questioni…
Annie Brighton
Dolce e sensibile amica di Candy – ma dai? Le due si devono separare ma poi si ritroveranno, nel più classico stereotipo sull’amicizia impossibile da cancellare. Certo, Annie più di una volta finge di non conoscere Candy, con cui è cresciuta, e questa magari non era proprio la dimostrazione d’affetto migliore che ci potesse essere, ma probabilmente quella di Annie era tutta una tecnica per sfuggire, quanto più possibile, alla terribile sfiga che circonda Candy. Lisci capelli neri, frangetta d’ordinanza, occhi blu e aria mite e docile. Zoey Deschanel assomiglia davvero tanto alla nostra orfanella!
Terence
Il bello e dannato, che però in fondo è tenero tenero e sensibile, infatti insegue il grande sogno di fare l’attore. Candy lo amerà, lui la amerà, lei lo aiuterà a realizzare il suo sogno, ma non potranno mai stare insieme. Responsabile dei rapporti sbagliati di almeno metà delle ragazze italiane nate a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, vi confessiamo che la sua scelta è stata tra le più complesse di sempre. Nessuno ci pareva degno di interpretare questo James Dean dei manga e degli anime, nemmeno James Dean. In più, come avrete notato senz’altro, cerchiamo sempre di scegliere attori che oggi, nella seconda decade del Duemila, potrebbero interpretare i nostri eroi, quindi attori che hanno avuto in gioventù il fascino “alla Terence” erano impresentabili, con nostro grandissimo disappunto. Tuttavia, alla fine, l’abbiamo trovato. Sebastian Stan, noto ai più per aver interpretato il Soldato d’inverno per la Marvel, ha gli occhi chiari e l’aria imbronciata di Terence. Ha ottenuto il posto con molta, molta difficoltà, va detto, perché nell’immaginario delle Cicale Terence avrebbe potuto essere interpretato anche da un giovane Johnny Depp.
Tuttavia, poiché Johnny ormai non ha più il fisico e l’età, per il ruolo del giovane e ambizioso astro nascente del teatro, beccatevi l’assai fascinoso Stan.
Archie & Stear Cromwell – Tom Felton & Elijah Wood
Il bellissimo cugino di Anthony è da sempre innamorato della nostra beniamina che ovviamente non ricambia, intenta com’è a far danni. Non bastasse, anche suo fratello Stear è innamorato di lei. I due inseparabili fratelli finiranno per ripiegare le proprie attenzioni su Annie e Patty. Elijah Wood, che sembra aver stretto un patto con qualche divinità oscura, ha l’aspetto scanzonato di un ragazzino. Con gli occhiali ci pare un ottimo Stear. Per il ruolo di Archie, invece, l’aria snob di Tom Felton (il Draco Malfoy di Harry Potter) è perfetta.
Zio William/Albert – Chris Hemsworth
Ricchissimo erede e capofamiglia della famiglia Andrew che vive dentro una stamberga in mezzo alla foresta come un barbone, nella migliore tradizione radical chic, in perenne compagnia di una puzzola, detta dal suo rifugio foreste regole e norme per tutta la famiglia. Prima di farsi crescere barba e baffi, aveva lasciato la spilla col nome della famiglia a Candy (ebbene sì, era lui il principe sulla collina). In occasione della Prima Guerra Mondiale verrà ferito e perderà la memoria. Verrà curato a Chicago proprio dalla nostra amorevole Candy.
Ora, visto e considerato che zio William/Albert è abbastanza giovane da partire per la guerra e riciclarsi in extremis come partito per Candy (che colpaccio la ragazza, eh?) abbiamo pensato a lui. Chris. La versione indie di William/Albert è Chris con la barba – come ci si presenta dopo le mille peripezie di Heart of the Sea, mentre, nelle scintillanti vesti di principe della collina/zio William è sbarbato ma sempre affascinante e bellissimo.
Patty O’Brien – Kat Dennings
L’amichetta più calma di Candy, innamoratissima di Stear – altro cuore infranto dall’amica tuttoessere e tuttofare – il quale però perirà nel primo conflitto mondiale. La povera Patty tenta il suicidio, contraddistinguendosi come uno dei personaggi più tristi in questa terribile ecatombe. L’aria svampita che ha in questa foto Kat Dennings ce la ricorda moltissimo!
Iriza Legan – Juno Temple
C’è un girone dell’inferno appositamente dedicato a questa malefica donna, e sì, quelle che vedete dietro di lei sono davvero le fiamme dell’inferno, e all’inferno questa strega gioca a briscola con i demoni. E vince, la maledetta. Ne siamo convinte. Juno Temple (Vinyl)ha l’aria furba di Iriza Legan.
Neal Legan – Dave Franco
Diciamocelo: senza quella strega assetata di sangue di sua sorella, il rampollo Legan sarebbe quasi una povera pecorella smarrita. Dopo aver tentato di fare ogni possibile angheria alla povera orfanella, complici gli ormoni, anche Neal cade vittima del fascino della nostra ragazza tutta lentiggini. E si innamora di Candy. Con nostro grande stupore, l’improbabile coppia ha un certo seguito di shipping vario, sul web, vedere per credere. Ad ogni modo il viziato ragazzo tenta con ogni mezzo di obbligare Candy a sposarsi con lui, ricevendo un due di picche clamorosissimo e francamente scontato. Dave Franco ha l’aria antipatica di Neal
Flanny – OOna Chaplin
Compagna di corso di Candy alla scuola per infermiere, intransigente e severa. O forse, semplicemente, faceva bene il suo lavoro ed era Candy il problema? Le Cicale non se lo ricordano, e forse non ha importanza. La collega della nostra beniamina, ad ogni modo, dimostrava già durante il corso l’intransigenza e la durezza di una veterana del mestiere. Tremiamo al pensiero di che incubo di donna possa essere diventata dopo l’esperienza della guerra. Il viso allungato e i colori scuri ci suggeriscono la somiglianza con Oona Chaplin, la Talisa de Il Trono di Spade.
Klean – procione domestico
Il procione, assente nel manga, che segue Candy ovunque ella vada, finanche in ospedale – viva l’igiene. Quanto era carino! Quanto avremmo voluto avere anche noi un procione, da bambine! Crescendo abbiamo scoperto che i procioni sono animali assolutamente poco amichevoli e detestatissimi. Nella foto potete vedere come questi deliziosi animaletti abbiano dal vivo un’espressione assai feroce. Forse anche loro, come categoria, debbono difendersi dalla sfiga che si tira appresso la nostra beniamina.
Susanna – Amanda Seyfried
Le maledizioni mandate a questa donna, causa principale della separazione tra Candy e Terence , non si contano. Tuttavia, a ben pensare, anche Terence rimanendo con lei pur senza provare alcun sentimento, ha la sua dose di cretinaggine. La bionda attrice ha il viso delicato di Amanda Seyfried, di cui le Cicale invidiano profondamente la chioma serica.
La sfiga
La quantità di sfiga che piove addosso ai coprotagonisti di questa serie è agghiacciante. Chiunque graviti accanto alla nostra beniamina con le lentiggini si deve aspettare le peggiori disgrazie possibili.
Anthony, il primo della serie, muore cadendo da cavallo, Stear in guerra, al povero zio William/Albert capita un’amnesia e una brutta ferita, Terence si trova costretto a convivere con un’invalida che stava per lasciare. In mezzo a tutte queste disgrazie sono la dolce Candy rimane in piedi solo con un sorriso – o un ghigno? -sulle labbra.
Gli uomini della vita di Candy: Albert/William, Terence, Anthony
Se fosse l’ultima donna sulla terra, è probabile che la dolce Candy avrebbe meno pretendenti. Tutti i personaggi maschili del film si innamorano perdutamente della bionda orfanella, dividendosi in due categorie fondamentali. Quelli che accettano la propria eterna subalternità, non avendo possibilità alcuna di conquistare il cuore della fanciulla, e quelli che hanno una speranza e tentano di coglierla prima che la Sfiga si abbatta su di loro con implacabile durezza. Neal, Stear e Archie sono i rappresentanti della prima categoria. Possono solo ammirare da lontano il loro amore e finiscono per ripiegare (Archie e Stear) sulle amiche della lentigginosa infermierina. Neal invece, rappresentante primo di quella categoria di ragazzini che, quando erano bambini, facevano dispetti alla compagnetta di cui erano innamorati, non ha nemmeno il diritto non diciamo all’amicizia di Candy, ma alla compassione della stessa, come si evince in più occasioni.
Sugli altri è doveroso un appunto. L’amore base di Candy è il principe della Collina, che le molla una spilla d’oro col simbolo degli Andrew e poi sparisce nel nulla. Quando Candy incontra Anthony, è convinta dalla spaventosa somiglianza (e dal fatto che Anthony è un Andrew), che sia il biondino il principe della Collina. Cosa che non è.
Sul piroscafo che la porterà in Inghilterra, Candy sente suonare un’armonica. Nella nebbia, le sembra di vedere Anthony (che assomigliava al principe sulla collina), invece incontra Terence. Ora, che Anthony e William/Albert si assomiglino, ci potrebbe anche stare. Tutti e due hanno occhioni blu come il mare e una chioma color dell’oro. Ma Terence, che ci azzecca? Ha i capelli scuri e gli occhi verdi. Mah!
Purtroppo, a causa delle controversie legali sul copyright emerse dopo la lite tra l’autrice del romanzo (Kyoko Mizuki) e la disegnatrice del manga (Yumiko Igarashi), non solo non vedremo mai più Candy sui nostri schermi, ma nemmeno in patria è possibile reperire video di qualità dell’anime che ci ha traumatizzato così tanto. È dal 1997 che le autrici si fanno la guerra- vent’anni: immaginate quanto sacchi e sacchi di denaro avrebbero guadagnato con il merchandising, l’edizione in blue ray o vattelapesca! Che la sfiga si sia abbattuta anche su di loro?
Le Cicale vi salutano così, canticchiando le sigle della nostra infermierina preferita.
No vabbè… Siete geniali! Sto morendo dal ridere!
Grazie mille Laura! Ci siamo divertite tantissimo anche noi a scriverlo e a scegliere le foto migliori! 🙂
Identici!!!!! Sopratutto terence!! ???
Grazie! 🙂 Terence è stato una vera sfida, siamo state indecise fino all’ultimo – avremmo potuto rischiare il linciaggio se l’avessimo toppato! 😀
Terence se lo cannavamo scoppiava la rivolta. Contenta che ti sia piaciuto 🙂