Filofax, filofax delle mie brame…
Amo le Filofax. Le amo da anni. Le tengo sulla scrivania, acquisto ricambi e gadget. Le infilo nella borsa, ci appunto sopra frasi e pensieri, appuntamenti e numeri di telefono. Le riempio di bigliettini da visita, segnapagina graziosi, scontrini e garanzie. La principale, quella ufficiale, è d’un lampone acceso: ha i bordi consumati, la chiusura scolorita e, sotto la copertina di pelle, spuntano fogli e fogliacci apparentemente inutili, in verità d’importanza vitale. Ma come è nato questo amore per le agende ad anelli? Perché, tra tutte, ho scelto le Filofax, per quale motivo le acquisto sempre dello stesso colore – ne ho ben tre, tutte rosa. Prometto che la prossima sarà lilla o blu elettrico, ma non garantisco. Ma andiamo con ordine.
La Cicala Claudia e le agende: la storia
C’era una volta, e ci sarebbe ancora se avessi tempo, il diario segreto. Quello con il lucchetto, per intenderci. Con dentro cuori trapassati da frecce ed iniziali romantiche. Nascosto che nemmeno James Bond potrebbe trovarlo o lasciato nel più banale dei cassetti. A metà strada tra questo e l’agenda, si collocava il diario di scuola. Un affare che subiva, nel corso dei nove mei scolastici, una curiosa evoluzione. Sottile e, pressoché anonimo, a settembre, si trasformava, entro maggio, in un crocevia di frasi fatte, citazioni simil-colte, fotografie, cartoline, adesivi, disegni. E sì, ogni tanto, di lato, a matita, c’erano pure i compiti, qualche voto. Ed il calcolo, corredato dalla proiezione con grafico delle medie, pure, sì. Gli anni dell’Università ingentilirono codesto mitico strumento di annotazione: iniziarono a figurarvi l’orario delle lezioni con l’indicazione delle aule, il ricevimento dei vari professori, l’elenco dei libri e delle dispense da comprare e studiare.
Fu più o meno in quel periodo che la vostra Cicala Claudia iniziò a sentire l’esigenza di utilizzare le agende ad anelli. Ogni settembre, quell’ibrido tra diario e agenda andava ricopiato e corredato di tutta una serie di informazioni che, da un anno all’altro, non andavano aggiornate. I numeri della segreteria studenti, per dire, il solito, morboso, calcolo delle medie dei voti presi e la possibile proiezione del risultato finale che avrebbe coronato il percorso di studi. Se al liceo questa operazione poteva parere divertente, entusiasmante persino, nei primi giorni di settembre degli anni universitari divenne un compito maledettamente ingrato, che rubava spazio e tempo alle preziose ore da dedicare alla “chiusa.”
La “chiusa”, per chi non lo sapesse, era lo studio matto e disperatissimo che si accompagnava al mese di settembre, periodo preposto alla sessione autunnale. Venti-venticinque giorni in cui ogni secondo, ogni ora, era scandito con marziale precisione: dove l’unico outfit sfoggiato era una divisa tristemente simile al pigiama, con cui si alternava implacabile. In quelle nottate febbricitanti, in mezzo a pensieri confusi che variavano dal “non so niente nella maniera più assoluta, non ricordo nulla,” a “dai che questo è un trenta assicurato,” si sviluppò l’idea geniale. L’agenda ad anelli.
Perché l’agenda ad anelli? Perché Filofax?
L’agenda ad anelli, altrimenti detta organizer, signori Lettori, è quella che, in gergo, si definisce un barbatrucco. Una “salvata,” nella Capitale. È come quando comprate il fondotinta compatto supercostoso di Dior e Chanel e poi sogghignate soddisfatte perché sapete che stavolta l’avete pagato un occhio della testa, ma poi potrete prendere solo il refill e sborserete infinitamente meno. Magari infinitamente no, d’accordo, però diciamo che una manciata di euro li risparmierete senz’altro
Il discorso, per le agende ad anelli, ovviamente è lo stesso. Il primo acquisto è quello più sostanzioso, perché si compra l’agenda. Ora, beninteso, in autunno e fino ai primissimi mesi dell’anno qualsiasi cartoleria, libreria, tabaccaio ed e-commerce vi proporrà agende. Questi piccoli oggettini quadrati creano dipendenza ed assuefazione, ed il mercato propone infinite, magnifiche combinazioni e varianti di agende, anche ad anelli. Per settimane mi sono aggirata, come un cacciatore armato di machete, nella jungla impervia delle organizer. Lunghe serate ho trascorso confrontando e annotando, misurando e vagliando. Alla fine, però, ho scelto lei. La Filofax.
Famosissima sui social, collezionata ovunque, la Filofax è un’agenda non solo carinissima, ma anche resistente e, udite bene, adatta a qualsiasi caratteristica. Anzi, adatte, perché le varianti proposte dal brand sono un’infinità. Anzitutto, parliamo dell’estetica, dato che questo è un blog fashion e, a certe cose, noi Cicale ci teniamo. Quando vi mettete a cercare un’agenda ad anelli, le soluzioni generalmente sono due:
- L’agenda da scolaretta. Graziosa ma atrocemente infantile, magari brandizzata Hello Kitty. Non è l’ideale per andare a lavoro o avere un qualsivoglia barlume di serietà.
- L’agenda tristezza in tre/quattro, noiosissime varianti. Nera, testa di moro, blu scurissimo, rossa. Sa di quei lunghi pomeriggi d’inverno di novembre, quando l’ora solare vi ha bruscamente precipitate nel mondo delle tenebre e vi chiedete come sia possibile che, un tempo, alle otto di sera ci fosse il sole.
E la Filofax, invece? La Filofax, cari lettori, è colorata. C’è rosa e lilla, blu e nera, acquamarina e fucsia, viola e blu. Alcuni modelli in vera pelle, come la Finsbury in foto (dimensione Personal, poi vedremo meglio com’è), altri in simil pelle, come la pocket (la mia versione è quella rosa dedicata alla lotta contro il cancro al seno), altre ancora sono spiritose e lucide, come la domino, in formato A5.
Filofax. Forme e materiali
Oltre ad essere esteticamente graziosa e ad essere disponibile in numerose nuance vivaci e brillanti, la Filofax è anche pratica. Risponde a qualsiasi esigenza si cerchi in fatto di agende. Fare una carrellata accurata di tutte le tipologie e dimensioni in cui è disponibile renderebbe questo post oltremodo lungo. Ci soffermeremo, quindi, sulle tre tipologie in mio possesso.
Il formato definito “Personal”, più classico e portatile, il “pocket,” compatto e da borsetta, e il “domino” di dimensione A5.
La Filofax Personal Finsbury nel colore Lampone.
La mia Personal è una Finsbury. È in vera pelle, color lampone ed è l’Agenda. La principale. Quella che porto con me tutti i giorni, senza la quale sarei persa. Nella foto la vedete un po’ consunta e maltrattata – non vi sto a dire le infinite volte che mi è caduta per terra o l’ho infilata, con pochissima grazia, nella borsa da lavoro. L’ho divisa in svariate sezioni, passo serate a riordinarla ma, nonostante ciò, ha un’aria vissuta e zingaresca. Come proposito per il 2017, prometto che le regalerò dei refill graziosi e cambierò alcuni inserti. E che non la riempirò più di buoni sconto e scontrini, bigliettini e post-it. L’ho acquistata nel corso del 2014 e, come potete vedere, ha sofferto dell’uso costante. Tuttavia, dovete considerare che si tratta di un’agenda da lavoro, usata prevalentemente per questa funzione. Non è rimasta posata su uno scaffale, come le altre, o portata per diletto in borsetta. È stata sepolta da scartoffie e pratiche, sballottata assieme a trasformatori e cartelline. È stata riempita di lettere e appunti. Eppure, nonostante la sua aria vissuta, mantiene la sua “fierezza” e credo mi accompagnerà anche per il 2017, per essere sostituita solamente da una sorella dello stesso materiale e della stessa marca. Eh sì, caro lettore. Formula vincente non si cambia, e nulla posso dire contro la mia compagna fedele.
Eppure, lettori, sapeste quanto ho meditato questo acquisto! Quante foto e recensioni ho letto, prima di confermare l’acquisto! La cosa che più mi angustiava, erano le dimensioni. L’agenda perfetta, difatti, deve essere pratica. Deve stare in borsa senza costringervi ad uscire di casa come Mary Poppins. Dovete poterci scrivere un appunto, metterci un biglietto importante. Non deve deformarsi se ci infilate le bollette da pagare, non deve essere scomodo scriverci sopra. Se dovrà essere usata per lavoro, conterrà fogli bianchi e le dimensioni di tali fogli vi dovranno permettere di appuntarci più di qualche riga.
Il formato Personal soddisfa queste esigenze. Abbastanza pratica da essere posta in borsa senza gravare sulle vostre spalle, abbastanza grande da poterci scrivere più di una frase stentata. Capiente e spaziosa ma compatta. Una misura media ideale, almeno per me.
Filofax pocket
È la classica agendina da borsetta. Negli ultimi anni di università utilizzavo un’agenda ad anelli più o meno di questa dimensione. È l’ideale se vi appuntate poche cose selezionate o se, a casa, avete un’agenda più grande dove segnarvi tutto. Non avevo alcun bisogno di acquistare questa agenda, ve lo confesso, ma era una buona causa, era rosa, e potrebbe sempre essermi utile, un giorno. Non la uso quasi mai – me tapina, ma ne apprezzo le rifiniture ben fatte in saffiano e gli inserti rosa.
Filofax domino
È l’ultima arrivata in casa della Cicala, complice un’offerta estiva. Sebbene sia di formato A5, la sua forma compatta e il materiale leggero la rendono pratica da portare in giro, a patto, ovviamente, che abbiate una borsa da lavoro o giriate con una shopping bag. La mia domino, guarda caso pure questa rosa – ma che originalità, è quella che definivo prima come “agenda da casa.” Immaginate che sia un immenso quaderno per gli appunti dove segnare frasi ed idee – anche del blog, che non troverebbero spazio nella Finsbury. Non ci scrivo tutti i giorni, come avviene, come detto, sulla Personal, ma sporadicamente, senza ordine. Ecco, anche questo è uno degli aspetti belli di un’agenda ad anelli. La possibilità di creare la vostra organizer personale, svincolate da qualsiasi obbligo.
Creare la propria agenda ad anelli
Amo e seguo il brand Filofax anche per questo. Le organizer, oltre ad essere bellissime, possono essere personalizzate in infiniti modi. La scelta è tanto vasta che, di nuovo, potrei rendere questo post un vero trattato, pertanto mi limiterò ad indicare i refill che io ho scelto per le mie agende:
- Il calendario su due pagine. Pratico per avere l’intera settimana sottomano, a colpo d’occhio, è stata la soluzione da me adottata per gli anni 2015 e 2016. Per il 2017 voglio optare per la versione in cui ad ogni pagina corrisponde un giorno.
- I fogli a righe colorati, indispensabili per appuntarmi il nome di un libro, un indirizzo mail, il colore di un rossetto, l’idea per un post.
- I distanziatori e i divisori: la mia agenda personal è divisa in sezioni. C’è una parte dedicata al lavoro, una al calendario, una terza al tempo libero, una quarta alle finanze…
- Post it di tutte le dimensioni, per ritrovare rapidamente un appunto significativo.
- Il “To do”, la lista delle cose da fare con tanto di tondino che le spunta.
- L’inserto che pone l’intero mese su due fogli, permettendovi, a colpo d’occhio, di osservare immediatamente gli impegni di un mese intero.
Quando comprare l’agenda ad anelli?
Quando vi serve. Sembra una risposta retorica, ma non lo è. Al contrario delle agende senza anelli, la tipologia ad inserti vi accompagna nell’esatto momento in cui vi serve. Ne avete bisogno, mettiamo caso, a novembre? Poco male. Anziché avere undici mesi vuoti nell’agenda, avrete solo due mesi. Sebbene la richiesta di organizer sia stagionale, com’è ovvio, e si concentri nel periodo dell’anno che va da settembre a febbraio, i grandi e-commerce offrono numerose varianti e ricambi in qualsiasi periodo dell’anno, consentendovi anche di modificare l’organizzazione dei vari inserti.
Agenda Filofax: considerazioni finali
Dato che è acclarato che ricomprerò presto una Filofax – Finsbury blu elettrico, aspettami, sto arrivando! – Passo ora ad indicarvi, nuovamente, quali possono essere i pro di una organizer Filofax. Dato che ne posseggo ben tre, è evidente, difatti, che questa tipologia di agende mi soddisfa appieno, e che per nulla al mondo le sostituirei.
- La versatilità e la possibilità di personalizzare l’organizer come più vi piace.
- Il colore e le rifiniture delle agende, più belle dal vivo che in foto.
- Le numerose dimensioni in cui sono disponibili, che permettono di soddisfare qualsiasi esigenza.
- La facilità con cui si trovano i refill e la quantità degli stessi proposta.
- La fascia di prezzo abbordabile.
E voi, avete già scelto l’agenda che vi terrà compagnia per il 2017? E soprattutto… riuscirà la Cicala Claudia a comprare una Filofax che non sia rosa? Quando acquisterà la prossima? Ai posteri l’ardua sentenza…
Vostra, Claudia
Ahimè…
Appartengo alla categoria di chi possiede un’agenda pocket possibilmente infantilizzata!
Ho dall’anno scorso un’agenda di colore viola chiaro con acquerelli ciclamino e deliziosi ghirigori argentati della linea Goccioline di Akena. E’ un’agenda per adulti 12 mesi, con un foglio per ogni giorno. Qual è la sua caratteristica? Ogni pagina ha un piccolo acquerello, un disegnino a colori tenui e dolci, che ogni giorno mi fa nascere un sorriso. E ad ogni inizio mese, c’è una pagina intera con un bel disegno, sempre ad acquerello, che celebra le cose meravigliose del mese in esame.
Quest’agenda ha un pregio: ha celebrato la voglia di “lovvosità” che mi sta accompagnando in tutto questo 2016.
Parimenti, ha un difetto: questi ultimi mesi dell’anno mi vedono faticare per tenere aperta l’agendina.
Ho una copertina di tessuto tecnico nero che pare broccato, con un enorme cuore in oro, che non uso da ben 22 anni… Una copertina per agenda personal disegnata da Moschino, l’ultima collezione prima della sua dipartita. E’ una tale meraviglia che la uso per l’agenda di casa, religiosamente conservata nel cassetto!
Quest’anno, può darsi che io opti per un’agenda ad anelli. Chissà…
W le CHICale! <3
Lo confesso. Ho messo dei segna pagina a forma di cupcake. Ebbene sì. La “lovvosità” di tanto in tanto tocca pure noi Cicale. Confesso anche di avere una quarta agenda – fucsia, of course, gentile dono della Cicala Sara ove appunto e scarabocchio solerte. La copertina di Moschino che hai descritto già mi fa venire gli occhi a cuore! Bellissima! Il bello delle agende ad anelli è proprio questo. Se ti rendi conto di aver scritto troppo e troppe cose… levi gli inserti, togli alcuni mesi passati. Organizzi e sistemi (alcune persone si creano i propri fogli da sé… ma questa, è un’altra storia) W Emi!! 😉
Anche io possiedo una Filofax Finsbury Raspberry e la amo! Da vera appassionata di filofax, ammetto che non è tra le più lussuriose che ci sono sul mercato, ma mi piace davvero tanto! La trovo comoda e “compatta” al punto giusto, il colore poi è perfetto, il giusto mix tra fucsia e viola che non stanca! Tra l’altro è come manifattura una tra le più leggere, comoda da portare sembre in borsa… Anche io mi sono concessa qualche personalizzazione: divisori e penna in tinta 😀
Che dire, nella sua semplicità è invidiata da tutte le colleghe!
Ciao Layla, piacere di conoscerti! Diciamo che ha un ottimo rapporto qualità prezzo ed è rifinita davvero molto bene! Ma sai che, addirittura, ho uno smalto i-d-e-n-t-i-c-o all’agenda? 😀 Guarda, se l’avessi voluto fare apposta non ci sarei riuscita!
Io la porto sempre con me, senza sarei persa <3 e, nonostante sia un po' logora ai lati, povera stella, anche lei continua ad avere il suo buon numero di ammiratori in ufficio 🙂 🙂
Buona giornata cara!
Se non la vuoi più, la tua pocket, la prendo io! 😀
Ciao Marika! Vediamo se il 2017 sarà l’anno della pocket, va’! Se non dovessi usarla, però, ti terrò in considerazione 😀 😀
Ciao ragazze io voglio comprare tutti i refill 2018 per la mia meravigliosa pocket patent ma online mi perdo conoscere una cartoleria a milano che li venda?grazie
Ciao Katia!
Hai provato la catena di cartolerie C’Art? A Roma si trovano presso i centri commerciali e spesso vendono anche i refill della Filofax. Se non dovessi averne una vicina casa o non avessero l’inserto che cerchi, prendile su Amazon: l’acquisto è velocissimo, basta avere una postepay 😉 (puoi facilmente arrivare alla sezione giusta seguendo i nostri link).