Le donne, gli uomini e i saldi

Come ogni anno, puntual senza alcun danno, arriva il periodo dei saldi. Si sa che, per qualche strana congettura genetica o più probabilmente e verosimilmente perché scegliamo di essere carine e alla moda (ognuna a suo modo), buona parte di noi ragazze impazzisce letteralmente.

C’è chi si fa il giro perlustrativo per adocchiare i capi e per poi verificare se il saldo è effettivo e conveniente; ci sono quelle che “a Natale io voglio solo soldi, che poi ci sono subito i saldi”; quelle che fanno zompare il regalo di Natale e lo rimandano alla Befana, quelle che il primo giorno debbono ritrovarsi rigorosamente lì, all’apertura dei negozi. C’è chi non si stanca mai di andare a ricontrollare anche il terzo, quarto e quinto giorno e chi invece va agli sgoccioli, nelle ultimissime ore, perché “è solo in quel momento che si trovano le vere occasioni”.

Insomma, ognuna ha le sue strategie e ognuna le ha affinate negli anni. Alcune, ma solo le più impavide, si portano dietro il compagno. Quante volte avete visto uomini di varie età sostare di fronte ai negozi, con l’aria di chi sta controllando i voli dei piccioni? Quante volte, nei centri commerciali, vi siete accorti di piccole masse di soggetti sospetti osservarvi dall’alto o osservare con fare da miniaturista le piante ornamentali? Ecco, quelli sono gli uomini costretti ad accompagnare le donne nello shopping in generale, in ogni periodo dell’anno. Quando ci sono i saldi, gli stessi sono carichi di buste di varia fattura e di varie dimensioni: carta pesante maxi, cartoncino di quello che ti seghetta le mani delle bustine dell’intimo, quelle maxi e di plastica dei negozi più a buono mercato e via dicendo.

Questo è ciò che succede a molti e a molte, ciò che l’immaginario collettivo e le cronache mondane ci raccontano. Ma la realtà non è mai una sola.

Può succedere ad esempio che la ragazza stia male, che si sia presa una terribile influenza per stare accanto al suo uomo malato durante le feste natalizie 2015/2016. Questo suo uomo guarisce e torna al lavoro. E accade che il primo giorno dei saldi lui debba lavorare tutto il giorno e che dica alla sua ragazza (la quale, ribadiamolo, è sul divano con il pigiama di pile, il termometro sotto l’ascella e il paracetamolo nelle vene): “Amore, che palle, domani non posso andare ai saldi!”.

Ogni riferimento a fatti o persone realmente accaduti non è puramente casuale, ma realmente reale. Questi fatti sono accaduti una settimana fa e quei due siamo il mio ragazzo e io.

Sara

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