Dicevano che fosse eccentrica, folle, disordinata. Che avesse ispirato artisti d’ogni sorta – pittori, cantanti, scrittori come lei. Che avesse inventato un mondo, persino, fatto d’ombre e di bisbigli, incubi e segreti. Per lui era solo sua madre: svampita, distratta, con le dita sempre sporche d’inchiostro, lo sguardo segnato, gli occhiali storti sul naso. Così perdutamente innamorata degli spettri di cui scriveva, da aver dimenticato loro, che erano vivi e presenti. Ma a lei non importava. Ogni cosa, nella sua vita, era stata architettata e studiata per arrivare a ritornare lì, dove tutto era cominciato, in quella sperduta brughiera inglese. A far cosa, poi? A tentare di rendere un vecchio albergo ciò che era prima e ormai non era più, la casa avita di una coppia di assassini. Così aveva sperperato i soldi di famiglia, pensò con una smorfia Thomas McMichael.
Fermò la macchina di fronte all’ingresso, aggrottando la fronte. L’enorme magione si stagliava, sola e terribile, in mezzo all’erica e all’erba pallida, un monolite nero contro il cielo. Questo dunque, è quello che hai sempre sognato, mamma? In questo luogo così triste, vuoi passare il resto della tua vecchiaia? Sterzò, inoltrandosi per il viale battuto. Era stata la moglie a suggerirgli di andare lì. Sua madre, gli aveva detto, era una donna eccezionale, una scrittrice dall’animo sensibile e attento. Viveva in un mondo tutto suo, ascoltando voci che altri non sentivano. Forse era pazza. Forse, semplicemente, sentiva le cose più a fondo di tutti loro, saggia in mezzo a degli stolti ciechi. Non lo potevano sapere.
E io meno di tutti, pensò Thomas salendo i gradini di pietra antica. Bussò alla porta. Non ho letto una sola riga di quanto hai scritto, pensò che avrebbe dovuto dirle. Nei tuoi libri hai dipinto il mondo che avresti voluto, l’uomo che avresti amato, il figlio che avresti desiderato. I tuoi libri sono sogni spezzati, amori infranti. La tua vita, in fondo, è stata solo un disperato tentativo di tornare qui, ai giorni in cui eri la protagonista del tuo romanzo.
La porta si aprì. Una donna grigia e curva puntò i suoi occhi su di lui. Aveva gli occhi colmi di lacrime.
“La signora Cushing è morta stanotte,” mormorò scostandosi dalla porta per farlo passare. Thomas rimase immobile. Poi, gettò un’occhiata alla casa, dentro – e vide solo un enorme atrio scuro, ed un ballatoio, e luci tetre e polvere e buio. Infine entrò, aspettandosi di trovarla etereo fantasma, in piedi diritta sulle scale che conducevano ai piani superiori. Non vide nulla, e allora pensò che fosse fuggita assieme al vento, nella brughiera fredda e gelida, e danzasse tra gli alberi e l’erica, le rocce e le piane, assieme all’ombra muta che aveva inseguito tutta la vita, di cui non sapeva, perché non l’aveva mai letto, di avere il colore degli occhi.
Claudia
Disclaimer: i personaggi di Crimson Peak (2015) appartengono a Guillermo del Toro e alla Legendary Pictures. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro
genere: what if?
Spesso, l’ignoranza divide.
A volte, l’ignoranza protegge.
Ma è giusto, da adulti, proteggersi dalla verità, perdendosi il gusto, anche amaro, della Vita vera? Chissà.
Thomas McMichael non potrà mai saperlo.
Ma, in fondo, anche decidere di astenersi è prendere posizione.
Bellissima pagina. W la Cicala!